di Giovanni De Luca
Verso la fine degli anni settanta il Movimento Sociale Italiano (Destra Nazionale) é un partito schiacciato dagli attacchi furibondi del sistema, con i gruppi parlamentari dimezzati. Almirante teorizza l’Eurodestra -fra le altre cose – anche per uscire dall’isolamento politico italiano degli Anni di piombo, degli scontri di piazza e della strategia della tensione.
Nella crisi totale Almirante squarcia il velo della confusione del sistema ed accende un faro per condurre il suo popolo e l’Italia fuori dalla partitocrazia corrotta verso un modello di governo alternativo, basato sul modello della Repubblica Presidenziale.
È una strategia formidabile oltre che un perfetto atto di riformismo Istituzionale.
Il Parlamento, eletto indipendentemente dal Presidente, è il solo titolare del potere legislativo. Almirante immagina un’azione di controbilanciamento: il grande potere politico affidato al Presidente, ed ai deputati l’esclusiva potestà di iniziativa legislativa.
Questa visione straordinaria azzererebbe la partitocrazia, la supererebbe e proietta una “nuova Repubblica” verso l’autodeterminazione, verso la sovranità popolare.
Temi attualissimi, affrontati in un contesto politico-sociale circostante di retroguardia.
Per il dopo qualcosa bisognava che si sostituisse alla partitocrazia corrotta.
Almirante immaginava una società “organica”, Rauti e Sermonti rafforzeranno l’architettura costituzionale con dei veri e propri “lineamenti per uno Stato organico” pieni di contenuti e dalle radici ben solide piantate nel terreno della rappresentanza per funzioni.
Profezie. Almirante ed il Msi erano avanti, l’Italia e la sua classe dirigente sono ancora molto indietro.