Movimento per Novoli e lo Sport “Lo sport è per noi disciplina ed arte di vivere, giacché rischiara e fortifica i più giusti rapporti tra corpo e spirito”.
Citiamo uno dei più grandi pensatori europei Drieu La Rochelle per affermare che tra le forme d’intervento sociale esso è un formidabile strumento di prevenzione, oltre che ad essere un veicolo di consenso è un formidabile strumento educativo. Nel nostro impianto progettuale abbiamo inserito le scienze motorie sin dai primi “passi” dell’individuo fanciullo. Per noi lo sport assume da un punto di vista organizzativo, una sottile linea di confine fra un qualcosa che si può vivere in maniera formativa, nell’orario extracurriculare che impegnerà il ragazzo, il giovane in gare amatoriali e agonistiche, con “direttrici nuove” che dovrebbero presiedere alla riorganizzazione del nostro ente
“Lo sport a Novoli va sostenuto perché negli ultimi anni si è incentrato solo su due attività tradizionali – aggiunge De Luca – lasciando ai margini tutto il resto. Nel corso degli anni abbiamo perso la pallavolo, il Karate è stato assolutamente snobbato, nuovi sport emergenti isolati e non sostenuti”. In futuro il comune dovrà sostenere società sportive già esistenti e quelle nuove sostenendo le figure professionali che sappiano “condurre” le strutture in maniera professionale con un livello di efficienza superiore alla media. Il Movimento per Novoli metterà a disposizione delle strutture un “servizio di consulenza”, tramite il quale si potrà riuscire a fornire supporto amministrativo, legale e gestionale per l’azione aggregatrice, un “servizio di gestione e progettazione” che attraverso consulenze specifiche, corsi di formazione, sostenga i nostri tecnici nella progettazione a vantaggio degli amministratori negli Enti locali.
Sport contro la droga
Il modello è quello finlandese. Un lavoro durato 20 anni, ma che ha portato ottimi risultati. Se fino a due decenni fa, infatti, la dipendenza da droghe e l’abuso di alcol in età adolescenziale era un problema che affliggeva la Finlandia, oggi non lo è più. Dal 1998 al 2016, la percentuale di giovani, compresa tra i 15 e i 16 anni, che abusa di alcol è scesa dal 48% al 5%, mentre quella che fuma cannabis dal 17% al 7%. Anche i fumatori di sigarette sono calati drasticamente: dal 23% al 3%. Un calo che ha portato i giovani della Finlandia a diventare i più salutisti d’Europa.
Tutto è stato possibile con il vecchio schema: una maggiore collaborazione tra istituti scolastici e genitori, l’introduzione di divieti e la creazione di attività extrascolastiche che coinvolgessero gli adolescenti a tempo pieno. Esperimento ripetuto anche negli anni seguenti. Nel questionario venivano poste domande semplici e dirette, tipo: “Bevi alcolici?”, “Ti sei mai ubriacato?”, “Hai mai fumato?”, “Quanto tempo trascorri con i tuoi genitori?”, “Svolgi attività?”.
Quel che emerse dal questionario fu un risultato negativo: circa il 25% dei ragazzi affermava di fumare quotidianamente e il 40% ammetteva di essersi ubriacato appena un mese prima. Ma quel che colpì fu un altro risultato: dal questionario, infatti, constatò che chi praticava sport o frequentava corsi, e aveva un buon rapporto coi genitori, era meno propenso all’utilizzo di droghe e alcol.
All’epoca, in Finlandia erano stati introdotti programmi di prevenzione ed educazione, i ragazzi erano stati informati dei rischi che correvano attraverso l’assunzione di droghe o l’abuso di alcol, ma nonostante questo non erano stati raggiunti i risultati sperati. Poi si è pensato ad un metodo di approccio differente: si legò l’introduzione massiccia di attività extrascolastiche di ogni tipo, da quelle sportive a quelle artistiche. In questo modo si permetteva ai giovani di stare insieme e garantire loro un senso di benessere psico-fisico, lo stesso che ricercavano utilizzando droghe e abusando di alcol. Quel che è certo è che in Filandia il programma ha funzionato e si è rivelato vincente: la collaborazione tra cittadini e Stato ha dato i suoi frutti, facendo diminuire la percentuale di giovani che abusa di droghe e alcol. Il progetto, inoltre, è riuscito ad avvicinare genitori e figli, aiutando così i ragazzi a condurre uno stile di vita sano e produttivo.