Come si scivola. Torna a casa Lezzi!

Avera ragione Rino Gaetano: “partono tutti incendiari e fieri, ma quando arrivano sono tutti pompieri”. Non fa una piega. Concetto applicabile al Ministro della Repubblica italiana per il Sud Barbara Lezzi,  la battagliera e senza mezze misure  “pasionaria”, che animava con performance molto accese le barricate contro il Cantiere Tap a Melendugno.

Allora Tap non si doveva fare, né moi, né mai, né a quai, né addhai!

Non è passato nemmeno molto tempo e le parole sono altre: “Su Tap il nostro non è un no a prescindere – afferma il neo Lezzi –  faremo analisi costi-benefici e rifletteremo se ci potranno essere dei danni da pagare. In ogni caso faremo il bene del Paese”.

Che scivolone su una buccia di banana!

Affermazioni deplorevoli rilasciate a “Porta a Porta”  con un linguaggio in perfetto politichese che pone la Lezzi come miglior attrice protagonista di un film che non piacerà ai suoi elettori. A chi in lei ha creduto, sperato e magari anche espresso un voto deciso, determinato, convinto.

Sono lontane le parole dietro gli striscioni del “Comitato No Tap“. La nostra gente si è guardata bene dal farsi fotografare, in bugiarde e strumentali passerelle sulle spalle di persone denunciate, multate, arrestate. Su quella gente e su quella pelle Barbara Lezzi ha costruito la sua più grande fortuna diventanto addirittura Ministro di questa Repubblica dove al peggio non c’è mai fine.

“Regalano ai miserabili d’Italia 55 milioni di euro – urlava la Lezzi pochi mesi fa – Il Governo rende una zona d’Italia colonia di una multinazionale grazie a sindaci cagnolini che scodinzolano per 4 soldi. Tap è frutto di una speculazione per interessi di D’Alema e Berlusconi in piena coerenza bipartisan. Non ci servono infrastrutture, non ci servono multinazionali”.

Così manifestava Lezzi prima di diventare ministra e questo é il volto più inqualificabile del populismo, figlio di questi tempi e prodotto esclusivo del fallimento della classe politica che ci ha preceduto.

Il cambio di pelle dei 5stelle é veramente sensazionale e riguarda Di Maio in primis e la sua linea “governativa”. Il popolo “grillino” é in subbuglio, la dirigenza pentastellata ormai è establiscment molto lontano da quel vento del cambiamento che nel Salento non soffia più.

Le parole della Lezzi, unite a quelle di Di Battista suonano come una colossale truffa a danno del popolo del Salento: “«Con il governo del Movimento Cinque Stelle quest’opera la blocchiamo in due settimane». Alessandro Di Battista su Tap, Melendugno, 2 aprile 2017.

Una vergogna rendersi conto oggi che ci sia “un trattato”.

Il trattato c’era anche quando si urlava contro posizioni oneste e responsabili come la nostra, quando ci si puntava il dito contro,  qualificandoci come nemici di questa terra.

Ci chiediamo e chiediamo a chi ci legge, una attenta analisi del concetto di “onestà”, intesa sia come principio materiale che morale. Valori troppo spesso sbandierati come esclusiva del Movimento 5 Stelle salvo poi agire in maniera differente.  A torto.

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