Il Movimento 5 stelle e la Lega “trattano”, come hanno fatto tutti i partiti della Prima e dell’attuale Seconda Repubblica, le nomine per il Consiglio di Amministrazione della Rai e per la Cassa Depositi e Prestiti. L’accordo per le commissioni di garanzia – che per prassi spettano alle minoranze – sembra essere raggiunto, naturalmente è un vero piacere vedere seduti intorno al tavolo e nell’aspetto più deplorevole della politica, quello delle spartizioni e delle lottizzazioni del potere, uomini e donne che fino a ieri volevano “aprire” il parlamento come una scatoletta di tonno. E lo fanno da veri protagonisti della politica, stante i risultati. A 40 giorni dalla nascita del governo Conte leggi poche, decreti pochissimi, nomine di parenti ed amici degli amici e spartizioni tante.
La Vigilanza Rai a Forza Italia.
Il presidente sarà di Forza Italia. L’incognita è tra Maurizio Gasparri o Alberto Barachini. Il primo è il candidato ufficiale del partito di Berlusconi, e qui il M5S, potrebbe addirittura ingerire accontentandosi di un marginal eruolo di sabotatore delle prerogative della opposizione.
Maurizio Gasparri – web
Cassa Depositi e Prestiti.
La mancata definizione di un accordo sul Cda Rai è legata a quello non ancora raggiunto su Cassa Depositi e Prestiti, la cui Assemblea convocata il 18, potrebbe dunque slittare ancora. Il nome di Marcello Sala, ex vicepresidente di Intesa e considerato vicino alla Lega, avrebbe ricevuto il no di M5S. Resterebbe in piedi l’ipotesi di Dario Scannapieco (vicepresidente Bei) come ad e di Fabrizio Palermo (ora direttore finanziario) come direttore generale.
Spartizioni, lottizzazioni e grandi manovre per un Movimento, il Movimento 5 Stelle che prometteva grandi cambiamenti e che invece ha cambiato se stesso.