Dalla prima lettera di Salvemini II al Prefetto. Dopo le ordinanze di Paolo.

Lo stanziamento di circa tre milioni di euro da parte della Regione Puglia, destinati alla installazione dei contatori di sottrazione elettronici per ogni famiglia assegnataria di alloggi popolari (i cosiddetti “contatori intelligenti”), è da considerarsi una misura tampone, in quanto non risolve alla radice il problema dei distacchi dell’acqua da parte dell’AQP negli alloggi popolari di Lecce e Provincia – scrive Raffaele Guido Segretario Provinciale della SAI CISAL (Sindacato Autonomo Inquilini).

Non è dato capire in che modo l’AQP intenda recuperare la morosità sino ad oggi maturata da quelle famiglie che nella maggior parte dei casi versano in condizioni di comprovato disagio sociale ed economico che, dopo l’accordo tra Regione Puglia e AQP continua, comunque, a rimanere a rischio di distacco dell’acqua in quanto queste non sembrano in grado, o non risultano in condizione, di poter saldare il notevole debito sino ad oggi accumulato e che continua ad aumentare in maniera esponenziale nei confronti dell’ AQP, esponendole, allo stesso tempo, ad ennesimi e ripetuti interventi di sospensione della fornitura dell’ acqua fin quando l’intero debito con l’AQP non verrà saldato.
Da qui si deduce che la semplice installazione dei contatori singoli non ha risolto il problema dei distacchi dell’ acqua alle famiglie in difficoltà.
Altro punto cruciale della questione è la mancata applicazione, da parte dell’Arca Sud, della Legge Regionale 10/2014 dove si stabilisce che il pagamenti del debito resta in capo all’Arca Sud Salento, già IACP di Lecce, in quanto proprietaria degli alloggi, fatta salvo poi la facoltà, da parte della stessa, di avvalersi sugli inquilini assegnatari morosi tramite azioni legali nei loro confronti (sgombero, intimazioni di sfratto rateizzazioni, ecc. ecc…):
QUINDI E’ L’ARCA, A QUANTO PARE, INSOLVENTE NEI CONFRONTI DELLA REGIONE PUGLIA E NON GIA’ LE AUTOGESTIONI NE’, TANTOMENO, GLI INQUILINI ASSEGNATARI DEGLI ALLOGGI POPOLARI.
Alla luce dei fatti si deve considerare che l’accordo tra la Regione Puglia e l’ AQP non sembra altro che una soluzione tampone che lascia irrisolto il problema dei distacchi selvaggi dell’acqua alle famiglie assegnatarie di alloggi popolari. Come si suol dire: LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO.
Si convochi con urgenza un tavolo di concertazione tra AQP e Arca Sud e si affronti nella maniera giusta il problema, definendo tempo certi e modalità di risoluzione della morosità, consoni allo strato sociale delle famiglie interessate, garantendo loro un bene vitale qual è l’acqua, di cui nessuno è padrone, affinché simili interventi al limite dell’emergenza sociale non abbiano più a ripetersi, e poter dare alle tante famiglie messe in ginocchio dalla crisi economica quella tranquillità e serenità di cui hanno tanto bisogno.
Poiché c’è da dire che certe azioni nei confronti dei più deboli travalicano ogni umana comprensione”.

Qui si chiude l’intervento di Guido, mentre oggi il neo Sindaco Salvemini ha scritto al Prefetto. Tempo di risoluzione più lunghi, dunque, al cospetto delle ordinanze del precedente Sindaco Paolo Perrone, con le quali l’acqua vero bene comune, al di là delle chiacchiere della solita sinistra, veniva ripristinata con più immediatezza.

 

 

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