Eutanasia, droga libera, asilo e cittadinanza agli immigrati. Lento pede avanzano.

  • Editoriale di Giovanni De Luca

“Lento pede, avanziamo!” afferma Emma Bonino ex ministro degli esteri, ex commissario europeo e molti altri ex ruoli. Mai suffragata dal consenso popolare, la Bonino ed i radicali il parlamento non lo conoscono da anni ma hanno una forza transpartito e transradicale, conferitagli dalla benevolenza e dell’amicizia con le lobby immorali ed antipopolari di George Soros,  fondamentali per designarla Presidente dell’European Council on Foreign Relations.

L’Italia sino al Concilio Vaticano II è stata avanguardia nella difesa dei valori e dei diritti tramandati secondo un preciso ragionamento ispirato alla bellezza spirituale, alla pulizia morale, all’armonia sociale, all’ordine in tutte le sue forme che hanno camminato di pari passo con la “dottrina sociale della Chiesa Cattolica”.

È anche grazie al suo potere derivante da profonde conoscenze, nell’alternanza fra potere spirituale ed esigenze Materiali, che l’occidente ha potuto assurgere a faro di civiltà nei secoli e punto di riferimento per i popoli. Grazie alle radici prevalentemente cristiane d’Europa, si sono prodotti codici, erette maestose cattedrali e bellezze architettoniche, forgiate menti che hanno rivoluzionato i campi della scienza, della medicina, della cultura.

Più sono venuti meno i confini, più il mondo è scivolato nella mescolanza delle civiltà perdendo il senso di appartenenza alle radici, più gli equilibri si sono alterati e la tripartizione indoEuropea ha ceduto il passo alle inciviltà dei vecchi e nuovi barbari.  Più  gli equilibri sono diventati labili. Non v’è dubbio, a questo punto, che uno Stato per sancire principi di civile convivenza debba stabilire regole basate su una concezione dello stesso definita “laica”,  tuttavia è compito di ogni individuo che si ispira ad un senso di comunità Tradizionale da precisi comportamenti usi e costumi appartenenti ad una visione “superiore”, far sì, che la sua condotta, contribuisca al miglioramento benevolo della società ispirata al raggiungimento di avanzati traguardi politico_sociali, di benessere individuale e collettivo.

Il “lento pede” in Europa, si è rimesso in marcia nel dopoguerra, è stato sdoganato con la deriva sociale e immorale post Concilio Vaticano II, durante il quale qualcosa di grave nel conclave è accaduta, è poi, di pari passo è stato iniettato veleno anche nelle vene ancora sane della società italiana con la “rivoluzione culturale del ’68”.

Quando si cede sui principi fondamentali, sui valori “non negoziabili”, concedendo spazi impropri all’alleanza fra radicali e “illuminati”, trasversali a destra ed a sinistra, infiltrati fra i progressisti ed i liberali, è scontato che subito arrivino altre richieste ancora più deliranti:  dal riconoscimento dell’omicidio di Stato attraverso l’aborto, l’autodeterminazione della donna contrapposta con una visione forzata all’uomo e viceversa,  l’attacco sul piano del diritto civile alla seprazione contro l’indissolubilita’ del “matrimonio” secondo i principi fondanti della famiglia per coloro i quali si sentono di appartenere alla visione del mondo cattolico, passando per l’alterazione psicofisica dell’individuo con l’assunzione indiscriminata di droghe e abuso di alcol, si sta finendo con l’autodeterminazione del suicidio ed è sempre più vicina la possibilità dell’omicidio anche per il fine vita.

Queste sono state le bandiere fiere delle forze distruttrici della società dei cultori della morte, noi, uomini e donne appartenenti al mondo della Tradizione lo sappiamo e “loro”, i gendarmi del male,  lo sanno. È una reciproca conoscenza.

In materia di famiglie di fatto, la prima proposta di legge portava la firma di Agata Alma Cappiello, Margherita Boniver ed altre, era il 1988 ma non fu mai discussa. Nel 2006 i Dico vennero bloccati da destra e da sinistra. Poi toccò ai Pacs. Oggi “lento pede, avanzano”.

Secondo Emma Bonino, “i diritti civili non dovrebbero essere ideologici: non appartengono nè alla destra nè alla sinistra, sono delle persone”.

La domanda che noi rivolgiamo ad Emma Bonino è la seguente: che cosa resterebbe dell’uomo senza un senso di appartenenza ad una precisa Idea, embrione dal quale nasce, si forgia e si consolida la società?

Secondo noi resterebbe un automa, un individuo appunto, a se stante, senza un senso, e questa è la nostra risposta. Ci piacerebbe conoscere la sua.

Ad Emma Bonino è stato chiesto: perché ad ogni battaglia legale sui diritti siamo punto e a capo?

Ha risposto: «I diritti civili in Italia vanno sempre spinti a forza. Vero invece è che purtroppo da almeno vent’anni l’impegno è meno vivace e più frantumato. Ognuno si batte per una cosa, i gay, le donne, l’eutanasia. E la politica non sente il fiato sul collo».

Una strategia perfida portata avanti con un metodo subdolo, in un epoca di crisi generalizzata di “relativismo etico” che apre le porte alle adozioni ai gay:  « C’è molto da fare -aggiunge-  l’eutanasia, la cannabis, la legge sulla cittadinanza e il diritto d’asilo. Non risiediamoci, si può fare”

Tutto in linea con un progetto di imbarbarimento relativista dello spirito, questa società vive il suo secondo tempo, la messa in pratica dei principi rivoluzionari post sessantottini.

Domani sarà l’utero in affitto? – viene chiesto alla Bonino –  «Su questo ho la posizione dell’associazione Luca Coscioni -risponde- sono per una legge rigorosa, è meglio legalizzare che proibire”.

I mercanti sono assiepati dentro e fuori dal Tempio, la società è minata da quell’unico filo conduttore materialista che era alla base delle società comuniste e tutt’ora liberali. Non tutto è perduto, se in una incatenata società italiana, queste forze distruttrici “lento pede avanzano”, dall’ Est Europa sino alla grande Madre Russia,  una “ortodossia” che rappresenta una “nostra cortina di ferro” regge. Un nuovo sole sorge ad Est.

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