Ferrogallico a Montecitorio. Giusto tutelare la memoria storica e non smettere di cercare le verità

Ferrogallico, fumetti ostinati e contrari, arrivano a Montecitorio dove questa mattina si è svolta una conferenza presso la Camera dei  Deputati incentrata sul fumetto dedicato al “Rogo di Primavalle”.

Il “rogo di Primavalle” è stato un duplice omicidio colposo compiuto da alcuni aderenti al movimento extraparlamentare di estrema sinistra Potere Operaio nell’ononimo quartiere popolare di Roma la notte del 16 aprile 1973. Nell’incendio persero la vita Virgilio e Stefano Mattei rispettivamente di 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano. Furono condannati a 18 anni di reclusione, alcuni militanti del suddetto movimento anche se le effettive dinamiche non sono mai state chiarite.

Ferrogallico invece  è l’inchiostro usato in Europa fin dalla notte dei tempi. Da Roma antica e per tutto il Medioevo, fino all’avvento dei pigmenti “di China”, il Ferrogallico rappresentò l’inchiostro nero per eccellenza. Realizzato partendo dalle “galle” di quercia e dal solfato di ferro, il Ferrogallico aveva il potere di penetrare profondamente nelle fibre della carta, risultando pressoché indelebile. Gli amanuensi medievali trascrissero la cultura antica usando il Ferrogallico, salvando così dall’oblio le radici stesse della nostra Civiltà. “Ferrogallico Editrice” prende il nome da questo nobile amico degli antichi scrittori e disegnatori d’Europa per creare fumetti d’autore, graphic novel e opere di graphic journalism con lo scopo, la “missione” di tramandare memorie, personaggi e storie sui quali grava il velo di silenzio e l’ oblio del conformismo culturale, del “politicamente corretto”.

“Stefano e Virgilio non sono martiri di una parte, ma martiri della storia d’Italia. Non ci daremo pace, non dichiareremo esaurito il nostro compito finché non riusciremo a costruire una memoria condivisa”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli durante la presentazione del fumetto ‘Il rogo di Primavalle-l’omicidio politicamente corretto dei Fratelli Mattei’, scritto dalla giornalista Annamaria Gravino con illustrazioni di Valeria Manto pubblicato dalla Ferrogallico Editrice. Alla conferenza, organizzata dal deputato di Fdi Carlo Fidanza, ha partecipato anche Antonella Mattei, la sorella sopravvissuta di Stefano e Virgilio.

Presenti anche Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e Federico Goglio della casa editrice.

“Abbiamo proposto un Museo degli anni ’70 – ha precisato Rampelli- come simbolo di una ‘pacificazione’ tra ex avversari in quella che fu “una guerra civile strisciante che direttamente o indirettamente coinvolse decine di migliaia di persone e che vede il 90% dei nostri martiri”.

“Ancora oggi attendiamo giustizia per i fratelli Mattei – ha detto Fidanza- E in questa lunga attesa che dura da 45 anni non smettiamo di riaffermare la verità storica. Lo facciamo dentro quelle istituzioni che per troppo tempo hanno ignorato pagine tragiche della storia nazionale come questa”.

Una giustizia mutilata, perché i responsabili appartenenti a Potere Operaio, Achille Lollo,Marino Clavo e Manlio Grillo sono fuggiti all’estero senza mai scontare la pena, e una giustizia matrigna per la famiglia Mattei “perché- spiega Antonella- siamo stati chiamati a rispondere in giudizio per i danni d’immagine da parte di persone vicine ai responsabili del rogo”. Molta amarezza anche dal punto di vista istituzionale. “Non solo non conosco il presidente dell’Associazione delle vittime del terrorismo, ma lui si permette pure di criticarci… E il giorno in cui si ricordano le vittime del terrorismo con il Presidente della Repubblica, a me e a mia sorella Silvia gli inviti non arrivano. Noi siamo vittime sopravvissute al terrorismo oltre a essere i famigliari delle vittime”.

La Russa ha ricordato come “fatto se possibile ancor più ignobile del clima di quei giorni il tentativo di attribuire il delitto ad una faida tra missini”
Ma “qual era la ‘colpa’ di Stefano (22 anni) e Virgilio (otto anni), le cui immagini sono sempre provocatoriamente e impudicamente pubblicate sui giornali non conformi a ogni ricorrenza ?”. ”La colpa- dice Gravino- era quella di essere figli di Mario Mattei, segretario della locale sezione del Msi: erano i tempi in cui si gridava “uccidere un fascista non è un reato”.

“L’antifascismo – osserva l’autrice- disconosceva l’umanità dell’avversario che diventava un nemico da abbattere: non aveva diritto di pensarla diversamente, non aveva diritto di parlare, non aveva diritto di agire. In fin dei conti non aveva diritto di esistere. Per questo ho cercato attraverso il fumetto di restituire al lettore l’umanità della famiglia Mattei”.

Se l’ambizione posta in essere dai suoi ideatori era quella di raggiungere il lettore con prodotti curati e inediti, traducendo in disegno un mondo fatto di uomini e gesta, attraverso le immagini, le storie, le emozioni, gli stimoli culturali, anche proprio grazie all’ostinazione contraria tipica degli spiriti irrequieti dei suoi ideatori, il progetto è più che riuscito.
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