Fragola attacca gli alleati del Pd, dell’Udc ed interroga frontalmente il Sindaco Carlo Salvemini

Mentre il Partito Democratico di Lecce vive un momento di stallo pre Congressuale, infatti le bacheche di Facebook sono ferme una al 2016 e l’altra all’8 gennaio 2017, i grandi manovratori nel partito di Renzi -meglio conosciuto con l’appellativo de “er cazzaro”- sono a lavoro per trovare la “quadra” intorno ad un Congresso unitario, anche alla luce delle continue emorragie di iscritti trasmigrati verso “Art.1”, associazione di incrollabili  combattenti, ma anche reduci del post comunismo che dal baffone di Stalin, si sono ridotti al “baffino” di D’Alema.

Che immagine darebbe il Partito della Nazione, se al Congresso si arrivasse con una ulteriore spaccatura, nella già pesante e destabilizzante scissione dei mesi scorsi?

Così, mentre il Partito Democratico della provincia discute, dibatte e si batte (nel senso letterale della parola), nel silenzio dei pomeriggi di fine estate, si erge d’impeto e d’improvviso, la voce autorevole del Consigliere Massimo Fragola .

In occasione della presentazione del Manifesto dell’Idea di Andare Oltre, il neo eletto consigliere comunale ha tenuto a ribadire l’importanza delle liste civiche e il loro ruolo che è stato fondamentale nella vittoria di Salvemini, attuale sindaco di Lecce.

Buon per lui. I fatti invece documentano come di  questo civismo, non se ne importi proprio nessuno. Per la serie: “suli se la cantanu e suli se la sonanu”, fuori da ogni contesto, fuori da qualsiasi dibattito (mai avviato), fuori dai microfoni del Consiglio Comunale dove i civici “servono” solo ad alzare la mano per votare “favorevole” Fragola ci fa sapere che: “tutte le donne e gli uomini che hanno deciso di scendere in campo a sostegno di Carlo Salvemini e Alessandro Delli Noci (sia prima che dopo l’apparentamento), pur senza legarsi a sigle di partito, hanno giocato un ruolo determinante nella rivoluzione della gestione amministrativa di Lecce ed è giusto che questo valore aggiunto venga ribadito in ogni occasione utile, dagli scranni del consiglio comunale ad altre manifestazioni pubbliche. La forza del civismo è linfa vitale per una politica innovativa e fuori dai vecchi schemi come quella attuata dal nostro Movimento ed è ciò che ci permette di restare liberi da anacronistiche associazioni ideologiche e lottare quotidianamente per il bene del territorio e della cittadinanza tutta”.

Un vero attacco frontale agli alleati del Pd, dell’Udc.

Viene in mente il film di Toto’ nei panni di un maresciallo dei carabinieri.  Si avvicina a dei “giovani” cinquantenni scansafatiche che trascorrono le ore quotidiane giocando a carte, suscitando l’interrogativo di alcuni anziani: “ma che sta’ a ddi’ questo?”

È già! Perché i “civici” vorrebbero far passare per scatto d’orgoglio,  un braccio di ferro per imporre una linea, quando invece emerge la presa d’atto del grave errore compiuto, una sorta di rimorso, di scrupolo di coscienza, che li spinge a mettere in difficoltà il Sindaco Carlo Salvemini, interrogato direttamente sul civismo.

Riesce difficile immaginare Carlo Salvemini, nei panni del paladino del civismo, proprio lui,  figura storica della sinistra radical chic che di civico probabilmente non ha nemmeno il numero fuori dalla propria abitazione.

Ed invece il Partito Democratico i calcoli se li era fatti davvero bene, ecco il documento “strategico” datato Agosto 2016, con il quale si ponevano le basi per la conquista storica di Lecce, con relativo obiettivo,  espugnare la roccaforte del vituperato centrodestra.

A questo punto abbiamo anche noi del “Movimento per Lecce“, tre domande da rivolgere a Carlo Salvemini:

1) cosa pensa del “tubo” di Tap che sta per essere conficcato nel … territorio della provincia e che attraverserà anche il Comune Lecce?

2) perché non è stata accolta la proposta del Consigliere di Maggioranza Lorenzo Ria, fatta anche nostra e con la quale si auspicava una sostanziale riduzione dei componenti delle commissioni consiliari, provvedimento che avrebbe fatto risparmiare alle casse comunali circa 250.000 euro, somma da destinate all’avvio della carta famiglia in favore dei cittadini più bisognosi?

3) quale è il ruolo dei partiti politici, oggi, in questo contesto politico anche alla luce delle dichiarazioni del consigliere Massimo Fragola?

Fragola ha duramente attaccato e mal giudicato i colleghi di Maggioranza del Partito Democratico e dell’Unione di Centro, visti come figli di “vecchi schemi” non liberi da “anacronistiche associazioni ideologiche” e quindi ne deduciamo che secondo lui,  quegli appartenenti alle superate sigle con lui alleate,  non attuino, nel quotidiano, azioni volte al bene del territorio e della cittadinanza tutta.

Crediamo che una risposta politica sia doverosa. Questa sorta di “asceti” del nuovo corso, folgorati sulla via per S.Cataldo o colpiti da un’anta della “fenescia, stampagnata” dal vento del cambiamento, che in tutta evidenza stenta a manifestarsi, la meritano Carlo.

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