Fratelli d’Italia a Congresso. Giovanni De Luca: “rientriamo per dire la nostra”. È il momento delle Linee di Vetta.

“È il momento di “fare” politica al nostro interno. La fase pre-Congressuale sarà fondamentale per tracciare nuovi percorsi e nuovi equilibri”.

Viene ufficializzata a pochi giorni dal Congresso Provinciale del 28 ottobre, la linea politica di Prospettive Future che comunica una partecipazione attiva al dibattito pre-Congressuale di Fratelli d’Italia. Giovanni De Luca afferma che se pur con il dovuto rammarico,  poiché  si esce da una gestione personalistica del Partito a livello provinciale, la fase pre Congressuale è quella ottimale per rimescolare le carte e cercare un Congresso unitario con una lista di delegati unica in provincia di Lecce.

Non c’è solo la questione dei numeri. Ad entusiasmare i “rautiani” è la spaccatura nel fronte sovranista con il conseguente irrigidimento di rapporti con Matteo Salvini verso il quale la componente di Prospettive Future, nutre da sempre un profondo scetticismo ed una buona dose di antipatia. “E’ un movimento reazionario ed inaffidabile -afferma De Luca. Ieri il nemico era il meridionale, oggi che gli equilibri sono cambiati, l’asse xenofobo si sposta ancora più a Sud, in Africa. Il nemico n°1 è l’immigrato. Nelle politiche della Lega secessionista, l’attacco è sempre verso l’effetto, verso il debole, non colpisce mai la causa che lo genera. Secondo loro, il problema è l’immigrazione, secondo noi sono le politiche economiche liberali e capitaliste, verso le quali Salvini, non ha mai avanzato una analisi politica di ampio respiro”.

Nulla da dire. Prospettive Future esce dalla scuola politica degli approfondimenti culturali. Testa bassa fra colonne di libri  sulla scrivania. Nasce a Lecce l’asse con Napoli ed  il Veneto che porta alla pacificazione del Movimento giovanile della Fiamma Tricolore, la sintesi fu’ Gioventù Nazionale,  poco dopo la nascita di Forza Nuova e molto prima dell’avvento di Casa Pound. Un gruppo politico molto “ortodosso” nei metodi e nell’approccio, utile per non finire nella marginalità elettorale, ancora più impegnato per non consegnare al folklore il patrimonio di tesi e progetti nazionalpoplari dopo la dipartita terrena di Pino Rauti.

Dove trovano oggi terreno fertile i post “rautiani”?

“Noi siamo dove c’è il simbolo del Msi ed il gruppo parlamentare – afferma De Luca– soprattutto dopo il Congresso di Fiuggi durante il quale, le tesi di Alleanza Nazionale sono state corrette da Fratelli d’Italia e dalla relazione politico- economica e sociale del compianto Gaetano Rasi. Ripartiamo da li’. Abbiamo elaborato un documento che si chiama “Svolta Sociale”  e con il quale ci presentiamo al congresso, con le nostre proposte attraverso un numero unico cartaceo di Terza Via”.

Poi si entra nell’analosi politica nel polo piu vicino. La Lega è un partito che dieci mesi prima delle elezioni politiche, aveva raccolto il 4% e portato a casa la miseria di 19 deputati e 12 senatori. Ora vola fra il 14-15%, con una capacità importante, essere riuscito a mantenere forti le radici nordiste (il referendum sull’autonomia anche se perdente rappresenta un importante segno identitario) ampliando la sua offerta politica con il nazionalismo e l’anti-europeismo ambiguo. Con il Rosatellum Bis mentre Pd, Cinque Stelle e sinistra radicale litigano,  solo con la quota proporzionale Salvini porterebbe a casa una sessantina abbondante di deputati con buona parte dei collegi uninominali al nord potrebbe arrivare a quota cento. 

Su questo terreno la Lega si erge a movimento populista trasversale, capace di parlare anche agli astensionisti. Qual è l’alternativa per la destra italiana post-alleanza nazionale?
 De Luca non ha dubbi e indica la via: la battaglia per il lavoro.
“Al di la del populismo e dello sbandamento ideologico della sinistra senza retroterra culturale e punti di riferimento, oggi più che mai, l’alternativa è nazionalpoplare e si chiama Stato Nazionale del Lavoro per portare al governo la difesa ed il rilancio delle categorie produttive”.
A rilanciare fortemente Prospettive Future c’è il momento favorevole.  Fratelli d’Italia sembra equidistante da Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. “Finalmente Giorgia Meloni, si è accorta ad Atreju delle eccessive simpatie delle nostre sezioni lombardo-venete e del nord, verso il “carroccio” tuona De Luca, l’asse portante di voti al Partito è sempre stato il centro sud”.

Sul cavallo di battaglia del Carroccio, Meloni è stata impietosa, definendolo “un oltraggio alla Patria, un’iniziativa dal pericoloso rischio secessionista”. Il leader leghista ci è rimasto malissimo. I rautiani esultano.

Il secondo strappo arriva sul Rosatellum bis. Anche su questo fronte Fdi e Lega sono in disaccordo. “Abbiamo passato anni a sostenere che siamo per un sistema dove i cittadini possono contare e ora Salvini è per una legge dove le scelte degli elettori non conteranno nulla. Premio di maggioranza e preferenze, questo ci vuole”, ha detto a più riprese Meloni mandando in visibilio Prospettive Future.

Musica per le loro orecchie ed infine Silvio Berlusconi, sempre più lontano e molto più vicino a Renzi per un governo ipotetico di larghe intese che secondo De Luca, porterà dritto dritto alla riunificazione della famiglia postdemocristiana nel Partito Popolare Europeo,  in vista della formazione del nuovo governo e le successive elezioni Europee. 

Ecco l’asse Roma- Bruxelles – Berlino tuona De Luca. Giorgia Meloni  vuole vincere? Deve avere il coraggio di osare. Dobbiamo partire dalle posizioni di unica, vera, forte, Destra mediterranea ed europea e sfondare sulla linea nazionalpopolare, proponendo una riforma del mondo del lavoro. Senza lavoro non c’è dignità. Dobbiamo parlare alla nazione di lavoro, ridare agli italiani sicurezza sotto i punti di vista ed i risultati verranno”.

 

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