Lecce. Una maggioranza litigiosa. E’ il “Gettonificio Carafa”.

Nel Consiglio Comunale di Lecce del 21 agosto scorso, Lorenza Ria ebbe modo di sollevare la questione del funzionamento, della composizione delle commissioni consiliari e della percezione del gettone di presenza.

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L’ex Presidente della Provincia di Lecce parti’ da un ragionamento più che condivisibile: “le commissioni sono composte, innanzitutto, da 8 consiglieri designati dai capigruppo, numero, peraltro, non fissato dal Regolamento  tuttavia, ad ogni commissione partecipano anche, senza diritto di voto, ma percependo ugualmente il gettone di presenza, tutti i presidenti delle altre 10 Commissioni e tutti i capigruppo consiliari, che attualmente sono 15. Secondo questa composizione, comunque, considerata la eventuale coincidenza tra alcuni capigruppo e presidenti di commissione, si avranno delle commissioni composte da un numero oscillante tra il 27 e i 31 membri”.

  “Ridurre il numero dei componenti delle commissioni le renderebbe più snelle e contribuirebbe all’abbattimento dei costi”, una posizione che Terza Via ed il Movimento per Lecce hanno condiviso sin da subito perché giusta, logica, responsabile, all’insegna dell’economica, della efficienza e moralmente lodevole.

Chi conosce Lorenzo Ria ne apprezza le doti di uomo e di politico, ben al di là delle divisioni di partito o dalle prese di posizione di parte.

Una proposta che mira ad un abbattimento dei relativi costi, che oggi ammontano a complessivamente 450mila euro” e che il Movimento per Lecce esige vengano destinati alle famiglie più disagiate attraverso la “carta famiglia“.

Ne conseguì un vespaio di polemiche.

“Le devo togliere la parola, è scaduto il tempo, consigliere, le do’ un solo altro minuto per terminare”, tuono’ il Presidente del Consiglio Comunale Paola Povero e poi:  “Il diretto interessato ha invitato la presidenza dapprima a voler creare un clima “sereno” in Aula, poi ha aggiunto: “Non so perché lei si stia eccessivamente formalizzando”. Teso e Duro anche l’intervento di Bernardo Monticelli Cuggiò: “Apprezziamo il suo status, ma noi oggi siamo qui per deliberare la composizione delle Commissioni, il suo intervento è estraneo all’ordine del giorno, la presidente avrebbe dovuto toglierle subito la parola. Qui non siamo a scuola dove, da una parte ci sono i professori, dall’altra i discepoli”.

Il Sindaco Carlo Salvemini, visibilmente seccato dal clima creatosi a seguito del comportamento indisciplinato dell’ondata Brancaleone della maggioranza intervenne evidenziando che “i regolamenti non sono scolpiti su pietra” rinviando tutto alla commissione Statuto.

Ria sostiene che un suo amico consigliere, al termine della seduta, gli abbia chiesto: “Ma chi te lo fa fare? Così resterai isolato.

Comprensibile il rammarico che ne è seguito per Ria: “Speravo che la proposta di modifica del Regolamento che ho depositato ieri potesse suscitare un dibattito nel merito, un confronto, anche tra posizioni contrapposte, che potesse poi tendere alla costruzione di una soluzione comune. Noto con dispiacere che la discussione si è tristemente spostata sul piano degli insulti e degli attacchi personali, ai quali non intendo rispondere. Ahimè, forse questa è diventata oggi la politica?”

La risposta gliela fornisce subito il Vice Presidente del Consiglio Comunale Nuzzaci, colui il quale, in assenza del Presidente Povero, dovrebbe garantire l’unità del Consiglio. Probabilmente  il Vice Presidente non ha compreso  sin in fondo il suo ruolo.

“Inutili bacchettate da primo della classe”, la risposta di Nuzzaci che, da esponente dell’Udc sostiene allo stesso modo il governo di Carlo Salvemini. Assurdo! Benedetti scudo crociati! Ci verrebbe da affermare.

Andare Oltre attraverso le esternazioni del Consigliere Massimo Fragola non ha ancora finito di provocare il Sindaco,  che subito si apre un altro fronte di tensioni. Si è votato da appena 90 giorni! Già litigano.

Poi Nuzzaci sbeffeggia Ria con fare arrogante e presuntuoso: “Siamo felici  che il consigliere abbia preso a cuore il proprio mandato, con la verve di un tempo. Dovrebbe indirizzare però queste energie verso proposte concrete di supporto all’amministrazione guidata dal Sindaco Salvemini e non soltanto guidate dalla brama di conquistare uno spazio sulla stampa”. Ed ecco la controproposta sul versante della razionalizzazione delle spese: “Rinunci al vitalizio maturato da parlamentare per dare un segnale e soprattutto il buon esempio”.

In questa faccenda la gravità consiste nell’azione ostruzionistica che di solito spetta alle minoranze, esercitata invece, dal Vice Presidente della massima assise cittadina e componente della maggioranza. Nuzzaci lede un diritto di un Consigliere e per di più di maggioranza. È il colmo!

Colui il quale, probabilmente, e’ protagonista di una modifica “ad personam” che lo interesserà poiché il 2 ottobre si propone infatti (con voto favorevole, tra gli altri, dello stesso Nuzzaci) di eliminare l’incompatibilità attualmente esistente tra le cariche di Vicepresidente Vicario e di Vicepresidente del Consiglio Comunale con quelle di Presidente di Gruppo Consiliare e di Presidente di Commissione Consiliare.

Staremo a vedere.

Non possiamo non registrare un clima da piena Prima Repubblica, dove spartizione del potere e bramosia di incassare, contraddistinguevano una classe politica incapace e limitata che perduro’ sino all’avvento della destra missina.

Eccolo, ancora una volta, il vento del cambiamento. Qualcuno il 2 ottobre alzerà passivamente  il braccio destro?

 

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