Giovanni De Luca: bisogna essere soddisfatti del risultato elettorale di Fratelli d’Italia. Grazie Giorgia.

In un contesto politico dove l’analisi del voto non è mai stata così facile, il risultato di Fratelli d’Italia non può che dare speranza. Il partito cresce ed il movimento si consolida. Lo sosteniamo noi, ortodossi del pensiero politico, gli esigenti, critici di sempre e più di tutti.

Su una nazione lacerata dalle politiche scellerate dei boiardi di Stato della Prima Repubblica che di fatto ancora perdura, dove corruzione, ladrocinio ed approfittamento hanno generato una massa informe di indegni, crescono ed ancora speculano, le lobby, i gruppi di potere politico del turbo capitalismo e della finanza internazionale, unitamente ai populismi che soffiano sulle trasformazioni sociali incutendo paure, massacrati dalle politiche di austerity di questa Europa dei mercanti, noi, del nostro risultato elettorale possiamo essere più che fieri.

Le aree appartenente alle grandi famiglie europee dei verdi e dei socialisti sono uscite fortemente ridimensionate. Il partito liberale, il partito repubblicano, il partito radicale, cancellati.

Gli eredi del più forte partito comunista d’occidente, il Partito Comunista Italiano, in Italia sono ormai forze extraparlamentari. I post missini invece, sono in tutta evidenza, non una “pattuglia”, ma due gruppi parlamentari che saranno sicuramente capaci di indirizzare la propria azione politica verso un immediato riscatto per la nostra Patria, l’Italia.

Ci contrapponiamo, senza ombra di dubbio, a tre grandi entità parlamentari che rappresentano il paese: coloro i quali si ispirano ai Popolari Europei (in Italia ancora per poco divisi), i dipendendi della piattaforma Rousseau, contrattualizzati ed alle dipendenze della lobby Casaleggio-Associati, i populisti senza una precisa identità ed in progressiva memorfosi.

I primi hanno alle spalle un establishment, i secondi la benevolenza del sistema, i terzi il governo locale di quella parte dei territori nel nord Italia, che sono i più forti e produttivi. “Partito Democratico” e “Liberi ed Uguali”, con altrettante forti lobby, la Seconda e Terza carica dello Stato, si contano le ferite. Ai vertici di “Noi con l’Italia” non resta che accontentarsi di fare i Sindaci nei propri comuni. Se ce la faranno.

Possiamo gioire, con il nostro bagaglio politico-culturale,  in quanto partito/movimento erede di una importante storia.

Abbiamo fatto grossolani errori. Propri di un partito giovane e fragile. Il primo.

A Roma l’esecutivo nazionale continua ancora ragionare secondo la logica di Alleanza Nazionale, con campagne mediatiche e d’opinione che invece si attestano al 1,3%. La realtà invece dice che  noi siamo un partito del 4%, che non può vivere di rendita come Berlusconi perché i padri della destra, il patrimonio e la rendita che può ancora vantare il Cavaliere l’hanno dilapidata. Stiamo pagando gli errori ereditati da Alleanza Nazionale, che si deflaga in termini politici ed annulla una intera classe dirigente ed una struttura lì dove, nemmeno l’antifascismo, le bombe degli anni di piombo, le persecuzioni del sistema, avevano distrutto.

Il secondo errore.

Una campagna comunicazione scandalosa con 15 punti programmatici mal posti, carichi di retorica nauseante. Snervanti. Con uno scivolone identitario sul versante dell’antifascismo commesso dal liberale Crosetto che ha regalato uno 0,5% ai nostri competitor alla nostra destra.

Il terzo.

Candidati ancora una volta “catapultati” dall’alto. Nessuna attenta ed accurata selezione della classe dirigente che partisse, una volta tanto, dal basso. Alla faccia delle tanto sbandierate peimarie inserite persino nello Statuto. Malgrado tutto ci siamo.

Dobbiamo puntare sul “merito”.

Il partito del merito deve riconoscere i meriti. Una vittoria ad esempio é stata cacciare Alemanno che sparisce nella Lega mentre Isabella con quel cognome, a Mantova, proprio nel cuore e nella culla della Lega, riscatta il ruolo politico di Fratelli d’Italia e diviene deputato spianando la via all’alternativa nazionalpopolare.

Siamo stati schiacciati fra Salvini, Berlusconi ed i loro potenti mezzi. Forse correndo da soli avremmo rappresentato una valida alternativa. O forse no. Una cosa é certa: i gruppi parlamentari ci sono, una giovane classe dirigente pure. Una grande leader indubbiamente.

Bisogna ripartire da lei e dalla Destra del merito,  dell’ordine e della legalità. Puntare sui principi che l’Associazione Prospettive Future indica, come i valori sociali e vincenti della Terza Via.

Al lavoro. Si potrebbe rivotare a breve. Potrebbero non esserci più Forza italia ed il Partito Democratico. Di certo ci saranno le elezioni europee. E noi.

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