Isabella Rauti: “Utero in affitto va vietato senza distinguo”

«I gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia di Camera e Senato sono impegnati nella battaglia contro la violazione delle norme sulla procreazione , come la pratica criminale dell’utero in affitto» dice Isabella Rauti parlamentare del partito di Giorgia Meloni durante la conferenza stampa svoltasi presso il senato della Repubblica in collaborazione con la Fondazione CitizenGO Italia e dall’Associazione Generazione Famiglia.

La pratica dell’utero in affitto è anche un business da 6 miliardi di dollari a livello internazionale. Bambini figli di nessuno e cittadini senza patria. Donne pagate una miseria soprattutto in paesi dove i controlli e la sicurezza sanitaria sono pari allo zero, Vittime sia per quella “tradizionale”, in cui si usa l’ovulo della surrogata, che è così madre biologica del neonato; e quella gestazionale, in cui la surrogata è solo un “involucro”.   «Inoltre – ha proseguito Isabella  Rauti – la pratica dell’utero in affitto va vietata, in quanto criminale mercificazione  del corpo delle donne nonché discrimine tra  i poveri ed i ricchi. Intorno a questa tematica mercanti senza moralità hanno creato una vera e propria l’industria della surrogazione commerciale dando vita ad una  mecca del “turismo procreativo”, fornendo assistenza medica di qualità a poco prezzo. I costi variano da Paese a Paese. Negli Usa una coppia può arrivare a spendere tra i 100mila e i 150mila dollari per avere un figlio con questo sistema, di cui dai 14mila ai 18mila vanno alla surrogata. In India e Ucraina i prezzi scendono: 30mila-40mila dollari (di cui appena 800-2.500 alla surrogata) a New Delhi; 30mila-45mila dollari a Kiev, dove la surrogata riceverà 10mila-15mila dollari. Nonostante le restrizioni (o proibizioni) vigenti in molti Paesi, è un mercato in crescita che, secondo le stime, frutta circa 6 miliardi di dollari l’anno a livello internazionale.

Isabella Rauti annuncia l’iniziativa di FdI

«In entrambe le Camere – ha annunciato la senatrice di FdI – abbiamo presentato la medesima proposta di legge in materia di trascrizione di atti anagrafici di minori, figli di coppie dello stesso sesso ed oggi pomeriggio il question time ha visto impegnata l’onorevole Augusta Montaruli su questo tema.
Il quadro della situazione delle anagrafi e delle trascrizioni in Italia ha due risvolti: il vuoto normativo da un lato e dall’altro una violazione continua del diritto, delle leggi e delle norme in merito. La lacuna va colmata con strumenti puntuali e precisi, ricordando che non possiamo chiedere ai prefetti di intervenire , in assenza di norme precise , invocando l’annullamento gerarchico delle trascrizioni operate dai sindaci , nel loro ruolo di ufficiali di stato civile».

“Non dobbiamo dare un bambino ad una famiglia, ma una famiglia ad un bambino – ha concluso la rauti – e la famiglia è composta da una madre e da un padre. Come Fratelli d’Italia, porteremo  avanti questa battaglia in Parlamento ma anche fuori  dalle Aule parlamentari, insieme a quella società civile che si riconosce in questi valori non negoziabili».

 

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