Lecce. Il civismo nel sacco. “Andare Oltre” va’ all’angolo.

Risentimenti marginali e critiche che non scompongono la maggioranza di Carlo Salvemini, le dimissioni da Vice Presidente della Commissione Bilancio di Massimo Fragola, unico Consigliere Comunale di “Andare Oltre“, movimento politico che fa riferimento al Sindaco di Nardo’ Pippi Mellone. 

“Andare Oltre si conferma una forza libera ed estranea al carrozzone della politica novecentesca –scrivono sulla pagina di facebook del movimento cittadino leccese – abbiamo fatto un patto per la città con coloro che sono stati eletti dai cittadini e non con le segreterie e con i baroni della vecchia politica. Di fronte ad un governo cittadino che va a due velocità, in cui il Pd tenta di egemonizzare le scelte, sentiamo il dovere di fare scelte nette”.

Ieri ho rassegnato le dimissioni da vicepresidente della commissione bilancio – scrive Fragola –  continuerò a dare il mio contributo come semplice componente. A volte è opportuno rimettere in ordine i tasselli al fine di dare il miglior contributo possibile fornendo la massima chiarezza sia ai cittadini che ai colleghi di lavoro. Per #AndareOltre resta prioritario il progetto civico che governa Lecce, pari dignità per tutte le liste senza alcun timore reverenziale nei confronti di nessuno. Le mie dimissioni da vice presidente della Commissione Bilancio non tolgono nulla all’azione politica del nostro movimento, #AndareOltre non cerca visibilità occupando spazi, la nostra #Ultrapolitica guarda al popolo, ai bisogni della comunità, alle azioni concrete come risposte ai cittadini.”

Una posizione marginale che non scuote la maggioranza. Meramente simbolica come la Vice Presidenza della commissione, tanto che l’esponente “civico traversale” Fragola  é stato già soppiantato dal nuovo Vice Presidente, salveminiano di ferro, Pierpaolo Patti di Lecce Città Pubblica che commenta: “sono stato nominato vice-presidente della commissione bilancio.  Come sapete non attribuisco particolare rilevanza al ruolo ed alla posizione, che non muta di una virgola il mio impegno al servizio della città.  Tuttavia l’unanimità con cui i commissari si sono espressi, anche quelli di opposizione, mi ha sorpreso positivamente non poco: non me l’aspettavo eppure è la terza volta che accade: per me è il riconoscimento che quanto sto facendo, con puro spirito di servizio, non si presta a strumentalizzazioni politiche ma guarda solo ed esclusivamente al bene della città”.

Nessuna parola verso il suo predecessore, nemmeno di facciata, anzi, chiaro il rimarcare che la Vice Presidenza, è meramente simbolica e funzionale al ruolo di rafforzamento delle componenti di sinistra al fianco del Partito Democratico che ormai é socio di maggioranza al pari di Alessandro Delli Noci. Unici ad incassare vantaggi politici dalla amministrazione “caronte” di Carlo Salvemini, una amministraziine di passaggio dunque, utile solo a spostare verso il centro sinistra l’asse della Città di Lecce con buona pace non solo del civismo, bensì della strategia di Andare Oltre costretta a pendere dalla bocca di Roberto Marti per sperare in un biglietto per il viaggio di ritorno in un futuro prossimo ed ai margini del vecchio centrodestra.

Con la posizione di Andare Oltre Lecce, naufraga l’idea romantica della svolta populista “oltre” il vecchio centrodestra. Colano a picco le ideologiche folkloristiche e goliardiche, quanto le fantasiose illusioni,  di un certo pritagonismo oltre la destra e la sinistra. Si rischia, anche, di far affogare nel mare della inconsistenza oltre i confini della Citta di Nardò, sia il progetto che la credibilità politica di Pippi Mellone.

Non è possibile a quarant’anni, continuare all’infinito con una politica reazionaria di contestazione sempre e comunque.

Contestazione ai margini del partito (ma almeno si mandava avanti un’Idea comune nel bene e nel male), contestazione al servizio di un “papocchio” politico-amministrativo dove se non si é al fianco di ambigui e grigi perdonaggi del centrodestra ci si scopre sudditi, ingloriosi, di altrettanti opinabili individui, con altrettanto opinabili lobby professionali alle spalle, con altrettanto inaccettabili interessi sulla città.

Cui prodest?

Emerge il dispetto del marito alla moglie infedele. L’autocastrazione. L’aver macchiato la verginità politica, nella campana di vetro ideologica che pur serviva, per ritrovarsi picchiati, politicamente cornuti e cacciati da casa.

Sempre se di casa, a sinistra si puo’ parlare. Andare oltre a Lecce é andata all’angolo.

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