“Prego signora, il conto”. Nel Salento Ministro Lezzi e M5S al capolinea.

Oggi presso la sede universitaria “Studium 2000” il Ministro per il Sud Barbara Lezzi era invitata ad un confronto in tema precariato. Un luogo assolutamente blindato dai mezzi di Polizia anche per la presenza di un gruppo di manifestanti No Tap che educatamente e civilmente seduti in platea, hanno atteso la fine del suo intervento decisi ad esprimere il proprio disappunto a fronte di quanto accaduto nei giorni scorsi.

Recente infatti la risposta ad una interrogazione parlamentare del Ministro in merito a Tap: “manterrò alto il livello di attenzione su questa complessa vicenda”.

Nel procedimento di Via sono stati presi in considerazione gli approdi alternativi a Melendugno, ma San Foca è sempre risultato il più idoneo. Per la salvaguardia ambientale sono state previste diverse prescrizioni, tanto che alla fine Tap ha dovuto spostare il punto di uscita del microtunnel sul fondale per salvaguardare meglio le praterie di Posidonia e Cymodocea nodosa. Nulla da osservare, poi, per il Ministero, in merito all’espianto di ulivi, risultando osservate le prescrizioni. E si ricorda, infine, che i tribunali amministrativi hanno dato per la gran parte ragione a Tap”.

Spiragli se ne intravedono ben pochi, a maggior ragione dopo le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in Azerbaijan al Presidente azero Aliev aveva detto: “la scelta strategica del corridoio Sud del gas è condivisa dall’Italia e Tap, che è parte di questo corridoio, è il naturale completamento di questa scelta”.

Per il Governo ha parlato il Ministro degli Esteri Moavero ed ha garantito l’intenzione del nuovo esecutivo giallo-verde di procedere ma con “trasparenza”.

Al momento di andare via i manifestanti hanno alzato gli striscioni ed ironicamente manifestato “le più sentite congratulazioni per l’incoerenza dimostrata”. 

“Prima di essere eletta, Barbara, eri al nostro fianco oggi questa battaglia non ti appartiene più. Eppure quando non eri nessuno e venivi qui a raccontarci i tuoi obiettivi, le tue promesse, noi non ti abbiamo accolta così”, queste le accuse ed anche altre molto gravi.

Su questo non rispondo –ha dichiarato il Ministroci sono troppe strumentalizzazioni senza sapere di cosa si parla”,  ha preso la direzione dell’auto con il figlio in braccio di 2 anni e mezzo ed è scappata via.

Atteggiamento da professionista della politica, frasi in perfetto politichese, presunzione e arroganza tipica di chi ha raggiunto il potere ed ha dimenticato in fretta gli impegni precedentemente assunti, le prese di posizione estreme e senza mezzi termini, le rassicurazioni di un comportamento che mai, mai, avrebbe girato le spalle al “popolo” che nel Salento si è identificato anche con percentuali elettorali come quelle di Melendugno nelle recenti elezioni politiche del Marzo scorso con il M5S a dir poco “bulgare”.

“Per Tap esiste un trattato internazionale lo preciso a beneficio di coloro che, per svariate ragioni, non conoscono esattamente gli impegni assunti dalla maggioranza in Senato nel 2013 e alla Camera nel 2014″. Parole del Ministro Lezzi di giorni fa, che hanno scatenato la delusione e l’indignazione di chi in quelle promesse  ci aveva creduto. “In 15 giorni di Governo noi il gasdotto lo blocchiamo” aveva detto Di Battista a San Foca.  “Una speculazione di D’Alema e De Santis”, fortemente voluto anche dal governo Berlusconi, per spartirsi i 40 miliardi a danno dei piccoli e medi imprenditori nel settore turistico”. Affermazioni gravi precedentemente proferite proprio dal Ministro salentino.

Bloccare tutto subito sarebbe fondamentale, è un impegno solenne preso in campagna elettorale che per tutti i militanti salentini del M5S rappresenta uno spartiacque sulla credibilità del Movimento e dei suoi rappresentanti.  Secondo noi lo specchio è finito in frantumi. Il popolo del Salento ora presenta il conto.

Nessuno – come al solito – nemmeno il partito dei sogni,  il Movimento 5 Stelle lo vuole pagare. Peccato.

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