Quel 1 Maggio di cinque anni fa, da anni ’70

NOVOLI (LE)  –  Un’incursione di 30 persone, incappucciate e con uova alla mano lanciate al grido di “fascisti di merda. Morte ai fascisti”. 

Un ricordo di cinque anni fa che sembro’ targato anni ’70 per modalità e contenuti.

A Novoli in piazza Margherita si svolgeva un comizio del Movimento per Novoli, gruppo politico consiliare di Novoli nato nel 2008 quando il gruppo missino si rifiutò di aderire al PDL.

Al centro della contestazione degli antifascisti Giovanni De Luca, colpevole secondo loro di parlare in pubblica piazza il 1 maggio. Una provocazione quella missina, da ostacolare con la forza.

Sul palco, il rigoroso striscione MSI LINEA NAZIONAL POPOLARE CONTRO IL CAPITALISMO,  datato 1991 e comparso durante un comizio dell’On. Pino Rauti a Lecce,  del quale il nucleo di Novoli é da sempre roccaforte  incrollabile.

IL Consigliere teneva il discorso enunciando le sue idee contro il precariato, la disoccupazione, i licenziamenti selvaggi e le delocalizzazioni. Fra i temi caldi anche il dramma Omfesa. 

Dopo una ventina di minuti da via San Giovanni, sbuco’ un corteo formato da una trentina di persone vestite quasi tutte di nero che, inveendo contro De Luca, hanno iniziato a lanciare pietre e uova in direzione del palco, mirando principalmente addosso al Consigliere che non si scompose, invitando la piazza alla calma anche se da li’ a breve inizio’ il parapiglia.

Un paio di loro hanno aperto uno striscione bianco con la scritta verde : “Antifascismo”. 

Un raid che non ha lasciato indifferenti i presenti al comizio che non hanno esitato a scagliarsi contro l’orda di barbari. Tafferugli sedati solo dalle forze dell’ordine presenti: due Vigili Urbani e due Carabinieri.

Quel giorno Giovanni De Luca lo ricorda così: “una visita a sorpresa inaspettata e non preannunciata, fummo colti di sorpresa  tipica vigliaccata antifa alla quale siamo comunque da sempre abituati. É stato però entusiasmante sfondare con un comizio la presunzione che il 1 MAGGIO fosse esclusiva della sinistra e del suo sindacalismo al guinzaglio. Le politiche del lavoro sotto gli stracci rossi sono fallite tutte e la sinistra, ma anche la destra liberale in materia non ha nulla da dire, sono le facce della stessa medaglia incapaci di interpretare il cambiamento epocale del mondo del lavoro. Compito che spetta a noi, rilanciando la nostra Terza Via per lo Stato Nazionale del Lavoro attraverso l’alternativa partecipativa. Quel giorno non è il passato. È una freccia scagliata verso il futuro. La lotta continua. Il comizio comunque lo finimmo”.

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