Una sinistra che fa paura. Che paura. E che sinistra!!

Un workshop in Rettorato presso l’università degli Studi del Salento  sull’energia con i rappresentanti ministeriali e le aziende Tap, Eni, Rina e Proger fa saltare i nervi ai “padroni” di casa, i sedicenti studenti democratici che vogliono per forza dire la loro, con il chiaro scopo di impedire l’opinione  altrui, giusta o sbagliata che sia.

Chi li conosce sa’ il loro modo di ragionare. Il dissenso per loro e’ “democratica” protesta. Tonti reazionari.

Non capiscono la linea di confine fra diritto proprio e altrui. Beceri viziati prepotenti abituati ad ottenere sempre tutto perche, figli di “papa’ “. Loro possono, gli altri “assolutamente non devono”!

Tutto quello che è fuori dalla loro visione, dal loro indice di gradimento fetish e mentecatto naturalmente è “fascista”.

Fascista è lo sbirro, lo Stato, il prete, la Chiesa, le sentinelle in Piedi, Povia e Amato, Simone Cristicchi, chi parla di FOIBE, la Tav, la Tap, L’Ilva, Cerano, Salvini, tutto quello che si muove fuori dal loro grado di comprensione. Quindi: quasi tutto.

Sono amici dei palestinesi quando ci sono gli ebrei ed amici degli ebrei in prossimità del 25 aprile.

Sono contro le dittature ma non quella comunista.

Sono compagni ma contro gli anarchici, anarchici ma contro i compagni, sfilano con i giovani democratici ma sono contro il Partito Democratico, odiano Vendola ma solidarizzano con Fratoianni al presidio Tap.

Sono contro la violenza sulle donne, le compagne si dichiaranno femministe,  ma solidarizzano con gli immigrati islamici.

Sono contro gli islamici che limitano la libertà della donna.

Sono contro l’Islam perché è contro gli omosessuali ma  sono pro- lgbt e  contro gli omosessuali di destra.

sono contro l’imperialismo ed il capitale ma hanno i Rolex, un conto corrente postale per la paghetta di mamma’, tifano per il blackpower che oggi è l’ultimo baluardo imperialista comunista.

Insomma, sono tutto e la negazione di se stessi.

Naturalmente sono contro la violenza ma i migliori provocatori di incidenti, all’occorrenza sono i black block.

Loro, decine di attivisti e studenti, megafoni e striscioni in mano, non si arrenono mai: mentre all’interno l’ex Rettore Laforgia invitava al rispetto del dialogo, fuori spintoni e lancio di uova.

Sono contro la militarizzazzine di un luogo che dovrebbe rappresentare la libertà di pensiero e d’espressione: “siamo stati perquisiti all’ingresso -raccontano- l’Università, nonostante i nostri appelli, non ha mai preso posizione. Oggi ci taglia addirittura fuori“, ma questo non vale per i congressisti della conferenza.

Una vera barzelletta.

Voi ci togliete la nostra terra? Noi ci prendiamo le strade” ribadiscono.  Proteste lampo, che bloccano il traffico qua e là in Città.  Una lezione di libertà che proseguirà anche nei prossimi giorni.

Ma quale libertà?

Bloccare la gente che torna stanca da lavoro e non vede l’ora di arrivare a casa, bloccare una mamma con un bambino di pochi mesi in auto nel traffico, impedire il normale svolgimento delle proprie azioni individuali, sarebbe democrazia?

Dovrebbe esserlo anche poterli prende a calci in culo.

Condannano l’avergli impedito di entrare al dibattito pur conoscendo i loro metodi “una vera e propria censuraun’azione repressiva ingiustificata dietro la quale si cela un atteggiamento equivoco dell’Università e di chi la rappresenta“ A Lecce pochi mesi prima hanno impedito ai loro compagni dell’arci la presentazione di un libro. Anche con metodi violenti e coercitivi.

Attaccano l’università ma non quando li lascia organizzare feste alcoliche e drogherecce in Ateneo che continuano a musica alta ben oltre gli orari consentiti. La democrazia del libertinaggio in quelle circostanze va’ bene.

Discorso chiuso. Passiamo ad un altro tipo di sinistra.

“Non più tardi di pochi giorni fa – all’indomani del raid vandalico contro la sede di Lecce ricorda Morciano– la nuova segreteria ha ribadito la propria contrarietà rispetto alla scelta dell’approdo del gasdotto TAP (che governa in Europa, a Roma ed a Bari n.d.r.) al contempo richiamando tutti, ragionevolmente, a un serio e sereno confronto sui temi dell’ambiente e della salute. A questo si aggiunge la consapevolezza “di quanto sia lungo e impegnativo il lavoro per riportare sui giusti binari la politica e il confronto democratico”. Che ribadisce come dovere delle istituzioni sia quello “di ricondurre la discussione sul terreno di un’interlocuzione civile e rispettosa della diversità delle posizioni, ben lontano, quindi, da qualsiasi forma di ambiguità che avrebbe il solo scopo di aizzare gli istinti più violenti e torbidi della società.

 

 

 

 

 

Per tutta risposta gli imbrattano le vetrine con scritte “No Tap” a Lecce  ed all’ingresso della Sezione del Partito Democratico di Carpignano Salentino, il giorno dopo la manifestazione organizzata dagli attivisti contro il gasdotto per le strade del paese.

La schizofrenia sinistrorsa dell’illogoco, nell’inverosimile del tutto contro tutti, si scaglia violentemente contro le sedi del partito di notte.  Questa volta non vanno a braccetto con il Partito Democratico che è al governo a tutti i livelli, ne smascherato il comportamento tipico della vigliaccheria partigiana del doppiopetto,  però aprono agli scissionisti di Art. 1- MDP che saranno presenti a Melendugno con il coordinatore regionale e capogruppo in Regione Puglia   Ernesto AbaterussoToni Matarrelli del gruppo parlamentare,  il consigliere regionale Mauro Vizzino, il coordinatore provinciale Salvatore Piconese, i sindaci di del Salento e i membri del gruppo dirigente provinciale del movimento, che naturalmente sarebbero stati respinti se non fossero stati “folgorati sulla via per Damasco”, se fossero rimasti nel Partito Democratico. Quali erano pochi mesi fa.

Si stacca pero’ l’ex numero uno di via Tasso Salvatore Piconese, oggi coordinatore provinciale di Articolo 1-Mdp.ed esprime  sentimenti di “solidarietà” e “vicinanza” ai “cattivoni del Partito Democratico.  “Il confronto e il dialogo – è la sua posizione”.

Attenzione! Attenzione!!

A punire le zecche  monellacce ci pensa  il deputato dem Fritz Massa che auspica una condanna del fatto da tutta la politica:  Vi sarebbe, a suo dire, un clima di “imbarbarimento del linguaggio pubblico che mira a delegittimare e criminalizzare le opinioni divergenti (lobbysti, mafiosi, venduti)”. E questo finirebbe con l’alimentare la “tensione intorno al dibattito sul tema TAP”, costituendo “una coltura pericolosa” di cui si nutrirebbero frange, “grazie a Dio minoritarie, eversive e intolleranti”.

“Forse – il suo sospetto – spaventa il fatto che, finalmente, il partito provinciale, attraverso il suo segretario Ippazio Morciano, abbia assunto una posizione forte e decisa sulla vicenda con l’unico scopo di voler rappresentare gli interessi veri del territorio salentino (decarbonizzazione, Xylella, etc.)”.

“Oltre a prendere amaramente atto che secondo taluni l’ambiente si tutela sporcando immobili, lanciando uova e scrivendo insulti sui muri, noi continuiamo a percorrere la strada della civiltà e del rispetto verso tutte e tutti. Non ci lasceremo mai trascinare nel vortice della volgarità, sulla quale, tra l’altro, ormai molti fondano le loro carriere politiche, cavalcando l’onda della disinformazione”: questa la reazione di Lorenzo Siciliano, direzione regionale dem Puglia.

Siciliano per chi non lo sapesse è il giovane dirigente di Nardò che vede fascisti a forma di Mellone ovunque.  È un dem locale contro i dem regionali di Emiliano che va a braccetto con il Sindaco di Nardò ex destra che a sua volta è alleato con la sinistra del Governatore. Quest’ultima invisa alla sinista dei “siciliani” di Nardò.

Chiaro no? Dobbiamo ripetere?

Un colpo alla  botte, uno al cerchio,  per il senatore Dario Stefàno: “chi porta avanti una battaglia legittima per il proprio territorio e poi si lascia andare ad atti vandalici offensivi e umilianti ai danni di chiunque, tanto più una comunità politica, non sta dimostrando più amore per la sua terra. All’interno del perimetro della democrazia, le posizioni di contrarietà, le osservazioni, le istanze devono restare nei luoghi della discussione e del confronto democratico e istituzionale e mai devono trasformarsi in episodi vigliacchi”.

in tutta questa sinistra turbolenza, si sono lasciati scappare un Boero. L’esimio prof. FERDINANDO si è fatto scoprire beneficiario di un finanziamento Tap e di conseguenza si è visto violentemente attaccato dai non violenti ex discepoli, con tanto di scritta sui muri della facolta:

Naturalmente una tattica fascista di denigrazione formata da anonimi.

E già, sempre la solita logica. È fascista tutto quello che è fuori dalla propria comprensione e che, secondo noi, invece, porta proprio il nome di “antifascismo militante”.

Per un Ferdinando che il “movimento culturale antifascista” perde, un Erri con tanto di pietra filosofale arriva.

A buttare acqua sui dirigenti del partito democratico e benzina sul fronte della violenza urbana ci pensa Erri De Luca: “La Tap è una prepotenza pubblica e difronte all’unanimità della popolazione che si oppone alla realizzazione, all’unanimità dei comuni interessati io credo che la vostra Tap vada sabotata”. Lo ha detto al Liceo Classico e Musicale Palmieri di Lecce ospitedell’Associazione Up. “Io – ha detto Erri De Luca agli studenti- sono esperto di questa parola, sono stato incriminato e assolto perché il fatto non sussiste, perché la parola sabotare non istiga violenza. Credo che l’unanimità di risposta della comunità possa ritardare, ostacolare, sabotare l’opera”.

Dal canto nostro pensiamo che possa bastare così.

Questa è una sinistra che ci fa veramente paura. Crediamo fermamente che ci sia da preoccuparsi. C’è un livello di isteria in queste persone che si sta manifestando con la disgregazione dello Stato nazionale e con il continuo arretramento dell’Italia  dalle posizioni di primato Fra le potenze mondiali.

Da quando governano siamo ridotti a barzelletta da soggetti che nulla hanno a che fare con l’impianto-politico programmatico della sinistra di un tempo tempo.

Questa sinistra fa paura. Che paura. E CHE SINISTRA!

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