Laura Boldrini crolla e denuncia il suo totale fallimento.

 

  • Di Giovanni De Luca

Laura Boldrini crolla e sbotta su Facebook. Proprio in quel mare incontrollabile di notizie e link, spesso di offese e di violenza indicibile che non piace nemmeno a noi.

Ecco il testo integrale del suo messaggio:

Adesso basta. Il tenore di questi commenti ha superato il limite consentito. Ho deciso che d’ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune.  Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso, ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni. Il calore e il sostegno che finora mi sono giunti da più parti, fuori e dentro la rete, mi hanno spinta a non temporeggiare oltre. Da oggi in poi quindi tutelerò la mia persona e il ruolo che ricopro ricorrendo, se necessario, alle vie legali. E lo farò anche per incoraggiare tutti coloro – specialmente le nostre ragazze e i nostri ragazzi – che subiscono insulti e aggressioni verbali a uscire dal silenzio e denunciare chi usa internet come strumento di prevaricazione. È ormai evidente che lasciar correre significhi autorizzare i vigliacchi a continuare con i loro metodi e non opporre alcuna resistenza alla deriva di volgarità e violenza. Nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social network per l’assalto dei violenti. Ma purtroppo anche molti casi di cronaca recente – dalla professoressa di Cambridge Mary Beard ad Alessandro Gassmann, dal cantante Ed Sheeran ad Al Bano – dimostrano che le ingiurie e le intimidazioni hanno l’effetto di una gogna difficile da sopportare. Credo che educare le nuove generazioni a un uso responsabile e consapevole della rete sia una necessità impellente e su questo continuerò a impegnarmi. Nel frattempo, però, non possiamo stare a guardare. Soprassedere rischia di inviare un messaggio di sfiducia verso le istituzioni preposte a far rispettare le leggi e a garantire la sicurezza dei cittadini.Come posso chiedere ai nostri giovani di non soccombere e di denunciare i bulli del web se poi io stessa non lo faccio?  Ai nostri figli dobbiamo dimostrare che in uno Stato di diritto chiunque venga aggredito può difendersi attraverso le leggi. E senza aggiungere odio all’odio, ne abbiamo già abbastanza”. Conclude con  #AdessoBasta”. 

La Presidente della Camera pubblica poi una selezione di insulti tramite un link con nomi e cognomi di chi l’ha offesa online.

Molti insulti superano ogni limite,  frasi scomposte, squallide, dai contenuti depravati che mettono in luce uno spaccato sociale psicologicamente ammalato. Spesso frasi a sfondo sessuale, violenza che assume il tono dell’avvertimento e della minaccia. Altre imprecazioni con le quali si augura il male in molteplici forme: dall’incidente stradale al male incurabile, dalla sofferenza fisica a quella per l’augurata morte degli affetti piu cari, persone, animali, non importa, purché si colpisca duro.

I più non avranno dimenticato un fake che colpiva la sorella, beneficiaria di importanti privilegi indiretti e sinceramente avremmo voluto che fosse tutto vero perché Laura Boldrini una sorella l’aveva ed è defunta da tempo. Squallido. Inaccettabile. Vile.

Qualcosa di inaccettabile. Prassi consolidata nel tempo riservata senza distinzione di sesso, razza, religione ed orientamento politico a chi è chiamato, direttamente o indirettamente, a rappresentare le istanze del popolo. Un copione già scritto ma questa volta c’è qualcosa che trascende lo sfogo inconscio e mal celato di un disagio soggettivo. L’odio contenuto negli attacchi a Laura Boldrini, come donna, come madre, come rappresentante delle Istituzioni, è un sentimento diffuso e trasversale che merita una più ampia ed approfondita riflessione.

Nella storia d’Italia, nessun Presidente della Camera ha subito azioni così dure e sconsiderate tanto da offuscare persino il ruolo del primo ministro, dei suoi collaboratori e dell’intero governo. Questo è avvenuto a mio parere anche per un errore di fondo del soggetto bersagliato.

Sostengo che Laura Boldrini, non abbia mai interpretato a fondo una “spersonalizzazione” della visione del mondo e dei problemi, che ogni rappresentante Istituzionale deve assumere al cospetto del ruolo che riveste, mettendo da parte l’analisi politica dei problemi, le loro cause e le possibili soluzioni. Soprattutto i propri convincimenti.

La Presidenza della Camera dei Deputati, come quella di Montecitorio e soprattutto quella del Colle, deve essere incentrata sulla autorevolezza e si deve ben adattare alla società entrando nell’immaginario collettivo,  in un giusto equilibrio di rapporti e di sentimenti. Non è successo. Spesso quando Laura Boldrini non è stata fraintesa è stata motivo scatenante di polemiche.

In tema di immigrazione, l’errore di fondo è consistito nell’anteporre precise convinzioni politiche spesso opinabili, ai drammi sociali ed alle insicurezze che stanno vivendo milioni di italiani.

In tema di disoccupazione, la partecipazione ai drammi del mondo del lavoro, di quel lavoro tradizionale italiano che va scomparendo è stata completamente disinteressata.

In tema di ordine pubblico, la solidarietà alle forze dell’ordine, spesso mal pagate, mal equipaggiate e mal attrezzate, non è mai sembrata spontanea, è sembrata insofferente verso la divisa e la sua autorità.

Studiando la psicologia della massa, osservando le reazioni della folla a fronte delle dichiarazioni del Presidente della Camera nel suo ruolo di terza forza dello Stato, l’impressione che Ella ha suscitato negli  italiani è stato di una antipatia verso i nostri usi e costumi.

Considerazioni che nel merito hanno sminuito il ruolo della cultura dell’Italia, del valore degli italiani al cospetto di altre culture che si affacciano all’orizzonte, in un momento di caos epocale, dove definire “risorse dalle quali imparare” altri uomini e donne che ancora purtroppo non hanno raggiunto la nostra emancipazione sociale e culturale, i nostri diritti (che rischiamo di perdere),  è sembrata una offesa gratuita. Mentre le cronache descrivono avvenimenti drammatici di scontri sociali e disordine pubblico, sue frasi sulla incapacità degli itaalani a comprendere hanno gettato nello sconforto e nell’insicurezza un intero popolo. Hanno destato rabbia.

Prese di posizione ideologizzate, al cospetto di una imparzialità e di una terzieta’ mai manifestata hanno messo in crisi un ruolo delicato che non aveva mai subito simili attacchi.  Nel dopoguerra ed in un periodo di guerra ideologica, nel pieno degli anni di piombo, persino figure politiche storicamente impegnate in difesa di battaglie di parte e donne simbolo di una precisa parte politica, penso ad esempio a Nilde Iotti, hanno trasformato un ruolo delicato in un ruolo «semplice», notarile, come quello del Quirinale o di Palazzo Madama. Un ruolo che ha agevolato e favorito il dialogo fra Giorgio Almirante ed Enrico Berlinguer, ponendo le basi per un  disarmo progressivo dell’odio fra popolo di destra e popolo di sinistra,  fra le fazioni, depotenziando via via la piazza.

Ma Laura Boldrini ha fatto anche di peggio subordinando alle sue convinzioni persino temi delicati come il femminismo, il terzomondismo, il buonismo inclusivo, le pari opportunità anche linguistiche. Insomma ha trasformato un ruolo di equilibrio nel capo popolo di una parte politica che purtroppo per lei, non sarà mai la maggioranza degli italiani, la nostra cultura e la nostra visione, né quella Europea, ne’ quella mediterranea.

Gli italiani hanno  visto in Laura Bodrini la “masaniello” delle “sue” battaglie ideologiche. Un motivo di divisione e contrapposizione. 

Crediamo fermamente che le fondamenta delle Istituzioni siano in pericolo, minate sia nella loro  credibilità che nella loro autorevolezza.

Come uomo sento  il dovere di sostenere Laura Boldrini quando crede che sia in atto una subdola e pericolosa azione di vioenza contro il sesso femminile, più in generale azioni di violenza diffuse a livello verbale che sono sempre il preludio della violenza fisica individuale e collettiva.

È giusto che lei denunci tutti coloro i quali si mettono fuori dalle regole del vivere civile e scelgono articoli del codice penale come propria ambizione e colpevolezza. Ha il dovere di tutelarsi da quello che ritiene un attacco metodico alla sua  persona ed alla sicurezza dei suoi cari.

Sono preoccupato. Seriamente preoccupato.

Lo sono anche perché mi sono convinto che la cultura della quale è portatrice la Boldrini alimenti odio sociale, al contempo lo sono perché la situazione ha superato ogni limite e secondo me costituisce un punto di non ritorno.

Forse per amore delle Istituzioni e per il bene di tutti sarebbe opportuno che Laura Boldrini depotenziasse questa mina sociale inarrestabile, traendo dovute e personali considerazioni.

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