Consiglio regionale monotematico sulla Xylella. Giovanni De Luca: “una catastrofe ambientale non è più materia di Consiglio ma di Procura della Repubblica”

Si è svolto in seduta monotematica il Consiglio Regionale sulla Xylella che all’ordine del giorno ha udito la relazione dell’attuale Assessore alle Politiche agricole Leonardo Di Gioia, l’intervento del Governatore Michele Emiliano e susseguirsi gli interventi dei Consiglieri regionali.

Xylella avanza inesorabile. Consiglio Regionale: seduta monotematica

Xylella bussa alle porte del centro geografico e politico della Puglia  Alberobello, Locorotondo, Fasano, Martina Franca, Massafra, Statte e Crispiano,  i nobili dell’olivicoltura ora tremano. Emiliano non ha più parole, cadono le maschere, la sinistra ha permesso, per ignoranza e per complicità, che la catastrofe ambientale si espandesse in maniera epidemiologica mentre l’Europa passaggia con i suoi emissari ed il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Stefano Martina tenti sporadiche azioni di contenimento di dubbia efficacia e salubrità.

“Abbiamo chiesto un decreto di urgenza al Governo per poter tagliare gli alberi infetti e poi discutere in termini di risarcimento l’eventuale insussistenza della malattia, ma il governo in carica uscente -non lo ha ancora fatto – ha dichiarato Emiliano – confermando quanto Prospettive Future per bocca del suo portavoce Giovanni De Luca sostiene da sempre: “i governi di sinistra a tutti i livelli portano solo catastrofi”.

Di Gioia assessore

L’introduzione dell’Assessore all’Agricoltura, Leo Di Gioia, ha dato il via al dibattito in aula.

“Partendo dal febbraio 2016, anno in cui l’amministrazione Emiliano ha assunto il coordinamento delle azioni di contrasto alla Xylella fastidiosa –  Di Gioia ha ricordato –  che sulla Regione pendeva già una procedura di infrazione promossa dall’UE nei confronti dello Stato italiano, in cui si contestava il mancato abbattimento degli alberi infetti e quelli nel raggio di cento metri e mancanza del monitoraggio circa la presenza della Xylella. Situazione che era stata gestita inizialmente dal commissario Silletti, ma su cui poi è intervenuta la Procura di Lecce, ordinando il sequestro degli ulivi. La Regione ha pertanto incentrato la sua attività sul monitoraggio valutata positivamente dagli ispettori UE tanto da indurre la Commissione europea a sospendere la procedura. Nella primavera del 2017 il processo di svellimento degli alberi identificati come infetti ha subìto dei rallentamenti derivanti dalla normativa nazionale a tutela del paesaggio, dei vincoli idrogeologici tanto da indurre il presidente Emiliano ad inviare una lettera al Presidente Gentiloni in cui si chiedeva una deroga per procedere al taglio delle piante infette”.

L’assessore ha riportato quindi il quadro emerso dai monitoraggi: ad oggi le piante infette nella zona di contenimento sono 3.700 circa, su un totale di 198.000 piante campionate e per le quali la Regione ha già notificato 144 provvedimenti di abbattimento su 460 piante coinvolte e sono in corso 102 provvedimenti in invio per le   per altri 570 piante.

xylella olivi 400x200

Gli alberi estirpati sono 222 e ne sono previsti di ulteriori sono invece in corso di definizione i decreti ingiuntivi per gli oliveti ricadenti nel comune di Oria, considerato che insieme a Francavilla Fontana, sono i Comuni dove è stato registrato l’85 per cento dei nuovi casi positivi, ma nei quali, per effetto della sospensiva del TAR l’anno scorso non è stato possibile tagliare le piante infette. Una situazione su cui incombe in queste ore la decisione della Commissione europea che sta valutando l’estensione dell’area di quarantena rispetto alla delimitazione fatta dalla Puglia. Ci sono zone che oggi non hanno nessuna pianta malata che diventeranno zone delimitate domani mattina, così come ci sono zone oggi che non sono aree infette nelle quali stiamo combattendo al TAR per fare gli abbattimenti, per salvare i confinanti, per salvare i Comuni, per salvare le aree di interesse generale, per salvare la Piana olivetata che ormai è un monumento nazionale, che, invece, diventando zone infette, diventeranno di fatto aree dove non si potranno più praticare i tagli degli alberi – dice l’Assessore.

ulivi xylella2

De Luca si interroga se Di Gioia negli interventi messi in campo  a parità di tassazione,  e’ certo che finanziando per intero tutte le attività legate alla Xylella, abbia finanziato le persone giuste. E chiede conto del lavoro svolto anche dalla Task Force regionale. 

Part Emiliano1

Al  M5S e Cristian Casili che afferma“Dispiace che al termine di oltre quaranta minuti di parole del presidente Emiliano, molte delle quali contenenti accuse direzionate unicamente nei confronti di una forza politica, non mi sia stato dato modo di replicare alle numerose e infondate accuse che mi sono state rivolte”  De Luca dice: Farebbe bene Casili  piuttosto che continuare con la sua pretestuosa azione populista a non strumentalizzare più, visto che nel suo ondivago e confuso intervento ha drasticamente cambiato le posizioni in materia xylella da quelle originarie. Da ieri l’assunzione delle responsabilità che il Partito Democratico non è stato capace di attuare spetteranno al Movimento 5 Stelle ed alla Lega Nord al governo giallo-verde quindi, si troveranno in una posizione spinosa in Puglia. Ancora non se ne rende conto”.

Cristian Casili

Poi Giovanni De Luca “picchia duro” e scrive su facebook: “il Consiglio nella sua interezza, la Giunta con in testa il Governatore Emiliano, in precedenza Consiglio e giunta regionale Vendola, approdano alle nostre conclusioni nella loro più totale confusione che si sintetizza con una sola parola: FALLIMENTO”.

Prospettive Future nel 2013  aveva denunciando quella che si presentava come l’inizio di una CATASTROFE AMBIENTALE, subito compresa dal gruppo “rautiano” sollevandone la questione.  De Luca partì dall’Unione dei Comuni del Nord Salento, per arrivare sino a Bari parlandone persino con Silletti.

Due interventi di De Luca a distanza di un anno.

17 maggio 2017
La Commissione Europea presto darà ufficialmente il via libera al reimpianto di due varietà che sono risultate resistenti al batterio della Xyella fastidiosa: il leccino e la favolosa.

Naturalmente tutto nel più completo disordine e nell’improvvisazione.

1) il Governo italiano susseguitosi negli anni, non ha predisposto un PIANO STRAORDINARIO a sostegno della catastrofe abbattutasi sul Salento, comparto agricolo oleario, florovivaistico e indotto, ridotti allo stremo, abbandonati al loro destino, isolati e tenuti appesi alla speranza, con promesse di misere elargizioni quando i fondi dovrebbero essere già ad una seconda fase: quella del rilancio e/o riconversione.

2) il Governo italiano non ha emanato ancora nessuna legge anti-speculazione, sulle varietà e sulle specie che saranno oggetto di sciacallaggio economico delle multinazionali.

3) il Governo nazionale e quello regionale, sono in forte ritardo sullo stato di avanzamento della malattia, nessuna commissione ministeriale e regionale, ha posto correttivi tecnici e scientifici per fermare la catastrofe naturale in atto che si sta propagando anche in Europa.

4) la politica continua ad arrogarsi meriti di provvedimenti che appaiono in tutta la loro evidenza, privi di un piano strategico internazionale, infatti ad oggi, l’unica certezza sono le responsabilità certe, di chi ha impedito l’attuazione del Piano Silletti che aveva un solo limite: la iniqua fascia di contenimento ed il mancato parere scientifico a monte, sulla necessità o meno delle eradizioni.

TUTTI COMPLICI DI UN UNICO DISEGNO: L’APPIATTIMENTO ED IL LIVELLAMENTO, CON CONSEGUENTE OMOLOGAZIONE DELLA SPECIE VIVENTE: UMANA E NATURALE.

Una posizione a distanza di un anno a dir poco profetica, lungimirante, che dimostra la competenza in materia e la valenza delle tesi da sempre sostenute.

17 maggio 2018
Scrive De Luca: “Xylella é argomento che la politica italiana ed europea affronta di anno in anno. Come il compleanno per un ammalato grave che pensa: “anche quest’anno ci sono”. Xylella per noi di Prospettive Future é un argomento affrontato per primi, o fra i primissimi e primi siamo stati anche a tacitarci quando é iniziato il coro della politica politicante. Ancora oggi siamo gli unici ad affermare che ci troviamo di fronte ad una “catastrofe ambientale dalle proporzioni incalcolabili. Noi non ci schieriamo né con il fronte europeo, né con i populisti del vuoto assoluto. Siamo gli unici ad affermare con coraggio che il “piano Silletti” era sbagliato solo in riferimento alla fascia di contenimento, che la commissione europea ha responsabilità politiche gravi al pari del governo italiano, che le responsabilità penali maggiori sono in capo agli assessori alle politiche agricole delle Giunte Vendola e nel Governatore citato, non meno il suo successore, che in altre faccende affaccendati, non hanno compreso la portata catastrofica dell’evento. Di fronte a tutto questo, noi, Prospettive Future in seno all’Unione dei Comuni del Nord Salento, siamo stati i primi a proporre uma commissione scientifica “Sindaci, Università del Salento, tecnici di parte in collaborazione con il Comune di Galatone”.

Commissione IGNORATA da Emiliano che a distanza di pochi giorni ne ha nominata una barese al quanto opinabile e per la quale oggi é giusto chiederne una relazione sui documenti e provvedimenti prodotti.

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A FRONTE DI TUTTO QUESTO, ORA CHE IL DRAMMA GIUNGE COME AVEVAMO PAVENTATO ALLE PORTE DI VIA CAPRUZZI TUTTI APPRODANO CON 5 ANNI DI RITARDO ALLE NOSTRE DENUNCE E PREOCCUPAZIONI.

E’ TARDI.

VANNO RICERCATE IN ALTRE SEDI LE RESPONSABILITA’ PENALI E POLITICHE DI CHI PER INCOMPETENZA HA CAGIONATO TUTTO QUESTO. È COMPITO DELLA MAGISTRATURA ACCERTARE SE OLTRE ALLA INCONPETENZA, VI SIA STATA ANCHE COMPLICITÀ.

A.P. S. “PROSPETTIVE FUTURE” CHIEDE:

1) LO SBLOCCO DEI FONDI ED IL SOSTEGNO ECONOMICO PER AGRICOLTORI E VIVAISTI.

2) LA REVOCA DELLA TASK FORCE REGIONALE ED IL RILANCIO DELLA COMMISSIONE UNIONE DEI COMUNI, CITTA’ DI GALATONE, UNIVERSITA’ DEL SALENTO.

3) DI RIPRENDERE IL PIANO IMMEDIATAMENTE E PROCEDERE CON IL REIMPIANTO. UN PIANO PER LA RIPRESA AGRICOLA A SOSTEGNO DEL COMPARTO OGGI PUGLIESE E PRESTO INTERNAZIONALE .

Una posizione lungimirante, che oggi De Luca mette sul tavolo di Coldiretti con la quale ebbe una piccola polemica in occasione della passerella organizzata per Emiliano in prossimità delle elezioni politiche all’Hotel Tiziano. Anche qui, De Luca,  sottolinea il tempo sprecato quando Coldiretti afferma: “la mancanza di efficaci misure di controllo alle frontiere e del doveroso embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi, come ad esempio il sud America al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto, hanno causato un danno irreparabile all’olivicoltura di Puglia. Ora l’UE non può calare la scure e lavarsene le mani, considerato che nei 100 metri dall’eventuale pianta infetta saranno espiantate anche ciliegi e mandorli, che in quell’area sono fiorenti e produttivi”.

Xylella UE

“L’altra faccia del disastro riguarda le aziende vivaistiche salentine, su cui c’è meno clamore, ma il bilancio risulta altrettanto drammatico. Soprattutto a Massafra lavorano imprese vivaistiche di grande professionalità – denuncia Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – che rischiano di non poter più produrre  l’intera lista delle  120 piante specificate. Il comparto delle piante ornamentali in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore, con un incidenza dell’11,4 percento del valore della produzione regionale su quella nazionale. Il dato sulle aziende è particolarmente significativo ed ha un maggior valore strutturale rispetto a quello sulle superfici che è maggiormente soggetto ad oscillazioni stagionali”.

De Luca conclude: noi al governo le aziende le avremmo sostenute eonomicamente. Ne possono stare certi tutti.

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