Prospettive Future e Giovanni De Luca, Presidente del Consiglio Comunale di Novoli, non rinnovano l’adesione a Fratelli d’Italia. De Luca: “pausa di riflessione”.

Si è svolta ieri sera presso la Federazione Provinciale la riunione di una parte degli iscritti di Fratelli d’Italia, quelli di serie B ossia, i candidati non eletti ed una parte dell’esecutivo fiduciario. Assenti, Consigliere Regionale e Consiglieri neo eletti. Durante l’incontro che è iniziato con una filippica ripetitiva ed autoreferenziale del portavoce provinciale, è avvenuto un chiarimento pacato e definitivo fra la componente “rautiana” entrata in FDI con “l’Officina per l’Italia” ed il partito “di” Pierpaolo Signore.

“Tutto ha un inizio e poi arriva la fine, si rompono anche i migliori matrimoni, figuriamoci se per ovvie ragioni, non si possa interrompere qui, ora, un tratto di strada percorso insieme” – afferma Giovanni De Luca a metà riunione legittimando le voci di corridoio su “Lo Scorretto” di qualche mese fa – “Ci sono altri modi per sostenere Giorgia Meloni, senza essere travolti dalle innumerevoli performance negative della classe dirigente periferica che rappresenta, anche per Giorgia, una palla al piede verso la leadership nazionale e per noi, qualcosa di mortificante, di avvilente, perché noi siamo stati nei partiti che vanno dallo 0,7 fino massimo al 5% per nostra volontà, rinunciando alle percentuali a doppia cifra e di conseguenza conosciamo le dinamiche che investono i partiti più piccoli nelle coalizioni, in tempo di maggioritario o peggio ancora in tempo di trasformismo politico come questo. Abbiamo fatto i patti di desistenza e sappiamo come si può incidere da “piccoli” sui grandi potenti e prepotenti della coalizione”.

De Luca parla ventisette minuti a braccio, interrotto solo in un frangente. Egli afferma che la coalizione di centro-destra, non esiste più, lo si è visto nella fase di formazione delle liste e con il veto posto a Fratelli d’Italia a Galatina, non difeso e non rispedito al mittente da Forza Italia, che ha scaricato il partito della Meloni, ritenuto marginale e non determinante, preferendo socialisti e fuoriusciti del partito democratico a sostegno di De Pascalis, che Giovanni De Luca definisce persona per bene illusa da una banda di avvoltoi politici. “Senza Fratelli d’Italia si perde – afferma De Luca – e si perde anche quando si va a traino delle scelte imposte o calate dall’alto. C’erano cinque nomi rispettabilissimi proposti dal Sindaco Paolo Perrone” (ed è qui, che una certa insofferenza emerge fra gli iscritti sui nomi provenienti da Forza Italia e Direzione Italia, percepiti da una certa base, come i “proprietari del centrodestra”). De Luca chiede a Signore: perché hai sottoscritto l’accordo su Giliberti senza consultare il partito? Perché ti sei arrogato il diritto di decidere sulle sorti di tutti? Perché hai chiuso l’accordo su Lecce, mentre erano ancora aperte le trattative su Galatone e Galtina? Abbandonando quest’ultima al suo destino? Se c’è una coalizione – incalza De Luca – questa non può essere lasciata alle libertà individuali dei ras, capetti del nulla, nei singoli comuni. Si devono ripartire responsabilità, altrimenti i segretari provinciali non contano nulla, i partiti non contano nulla ed ecco perché ci riteniamo liberi di autodeterminarci. Si devono condividere i percorsi e si devono rendere partecipi gli iscritti poi elettori, nelle scelte”.

A questo punto Giovanni De Luca afferma di non aver rinnovato la tessera e di aver lasciato agli iscritti di Prospettive Future, libertà di scelta: “molti hanno rinnovato, altri no. Non ho rinnovato soprattutto io, perché qui si vocifera di un mio interesse alle candidature, alle fasi Congressuali. Ecco, ho voluto sfatare questo chiacchiericcio di dirigenti infantili quanto inadeguati. Giovanni De Luca non è candidabile. Sono un militante con tanta esperienza e tante ferite sulle spalle, che mi portano a vivere con maggiore sofferenza le scelte inconcludenti di una classe dirigente che non comprende che il partito è in crescita e le scelte vanno condivise, invece noi abbiamo subìto persino delle epurazioni. La voce critica del partito è stata ammutolita con un rimpasto inopportuno e con una caduta di stile che sa’ di rottura, io non sono stato epurato perché eletto a Novoli, quindi facente parte di diritto dell’esecutivo provinciale. Abbiamo chiesto prima del voto e senza portare maretta all’esterno in una fase delicata, la cooptazione nell’esecutivo degli epurati e ci siamo visti ridere in faccia. Così non va bene”.

conlude De Luca: “auguro a tutti voi un sincero in bocca al lupo e tante vittorie personali, perché non è un problema contro le persone ma sono una serie di considerazioni politiche che ci portano ad essere precursori di disfatte preannunciate: la scelta di non candidare i big alle elezioni europee, il tentativo di metter in guardia i vertici nazionali dalle mire politiche vendicatrici “contro altri” con l’ingresso di Adriana Poli Bortone in FDI, verificatesi con la sua candidatura alle Regionali, perché per lei vale il motto “senza di me leader muoia Sansone e tutti i filistei”. Con la candidatura inopportuna di Francesco Schittulli” fino all’approccio alla campagna elettorale di Lecce 2017. Adesso può bastare così. Ognuno al suo destino, a meno ché, non vi sia una netta sterzata e presa di coscienza con le dimissioni di tutti i dirigenti salentini e l’avvio di una nuova gestione collegiale del partito, dove attraverso un percorso unitario, si arrivi all’individuazione di un metodo condiviso e partecipato.

In conclusione, il portavoce cittadino di Lecce Città Antonio Mazzotta, si è pronunciato già dimissionario. Ha condiviso e solidarizzato con De Luca, ponendosi in una posizione di ascolto delle voci di dissenso, dichiarando legittime le volontà di riflettere, ma una occasione sprecata la fuoriuscita in un momento in cui il partito cresce anche grazie alle voci critiche, che hanno segnato una fase di messa in guardia di errori, di avvertimento, che qualora ascoltate probabilmente avrebbero portato a percentuali ancora più alte.

Da parte del portavoce provinciale nessuna risposta, solo fretta di chiudere la riunione liquidandola come uno “sfogatoio”. Oggi a Bari è previsto l’esecutivo regionale, siamo certi che non ci saranno prese di posizione nuove tali da riaprire i giochi nell’immediato, né ci si può sentire ospiti sgraditi in casa propria perché in fin dei conti, più dell’amore per il partito, i suoi simboli e la sua storia, c’è anche la dignità personale e politica di chi ha rinunciato non a degli incarichi, come qualcuno ha affermato, bensì ad una intera giovinezza ed una carriera politica che nel vuoto altrui, sarebbe stata certa in An, lo si è fatto per tenere ferma la barra della coerenza e dei valori, traghettandoli nel nuovo millennio.
Tutto questo è da difendere e preservare in un momento in cui la gente chiede punti di riferimento alternativi alla politica degli “scilipoti del rustico e pasticciotto”, processi politici trasparenti alternativi al “papocchio” Delli Noci – Salvemini, ed il partito a Lecce non può accontentarsi del ruolo di stampella al servizio di qualcuno insabbiandosi e rispondendo a qualche regia semi-occulta: “Sì SSSignore”.

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Un commento su “Prospettive Future e Giovanni De Luca, Presidente del Consiglio Comunale di Novoli, non rinnovano l’adesione a Fratelli d’Italia. De Luca: “pausa di riflessione”.

  1. Antonio il said:

    Il portavoce cittadino conferma la volontà di rimettere il suo mandato all’assemblea cittadina. Fortemente convinto che le nomine devono essere espresse dalla base soprattutto in una fase di crescita del partito. Ciononostante ribadisce con veemenza che il partito deve essere aperto e plurale, aprirsi alle voci critiche e contrarie, con lo scopo unico di crescere.
    L’opposizione fine a se stessa non porta da alcuna parte.

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